La bioenergetica è affine ad una medicina universale sintetica ed olistica, che ridona all’atto della medicina olistica tutta la sua dimensione, nel rispetto totale dell’individuo, della propria identità e responsabilità di fronte alla malattia, rimettendolo in armonia con se stesso e con l’ambiente circostante. La malattia è sempre il risultato di un’alterazione del sistema di flusso dell’energia tra individuo ed ambiente circostante, che si manifesta, in un dato settore, in funzione di perturbazioni energetiche latenti. Il paziente pertanto non vive più in armonia con l’ambiente che lo circonda, e ciò si traduce in un deficit del sistema immunitario a livello locale o sistemico, ossia in una perturbazione energetica più o meno grave (disregolazione dell’identità dell’individuo nel suo rapporto comportamentale con se stesso, con gli altri e con l’ambiente), che sarà la porta d’entrata a tutte le altre induzioni: infezioni, batteriche, virali, micotiche, ecc.
Gli stressors possono essere:
1) Situazioni conflittuali non superate o elaborate;
2) Accumulo di stress;
3) Non verbalizzazione dei propri problemi per mesi o anni;
4) Conflitti di coppia;
5) Mancanza di comunicazione con gli altri;
6) Sensi di colpa e paure del giudizio degli altri;
7) Paure, inibizioni e blocchi che durano sin dall’infanzia.
Tutti gli stressors richiedono all’individuo un adattamento in funzione del carattere forgiato nel corso del tempo, del patrimonio genetico e dell'equilibrio ormonale. Il mancato adattamento deriva da un difetto di coscienza (del nostro vissuto inconscio) in rapporto alla realtà, che può verificarsi anche gradualmente nel corso della vita, dando un effetto di sommazione. Il terapeuta olistico deve far prendere coscienza all’individuo delle energie che animano la materia, il cui squilibrio determina i sintomi, permettendogli così di innalzare il suo livello di coscienza, al fine di deprogrammare le ragioni di un’interazione energetica patologica, e di essere padrone del suo destino.
La malattia non è soltanto un’anomalia funzionale o strutturale molecolare (come nella visione accademica), ma anche un disturbo di tutta una rete di comunicazioni elettromagnetiche basate su interazioni a lungo raggio tra elementi (molecole, centri nervosi, organi) che oscillano a frequenze coerenti e specifiche, cioè capaci di risonanza. Si tratta, quindi, di un disturbo degli oscillatori interni e delle loro comunicazioni. Un disturbo dell’oscillazione e della comunicazione ad essa collegata può essere riportato all’equilibrio mediante “sintonizzazione”, cioè mediante il cambiamento della frequenza imposto dall’interazione con un altro oscillatore. Il fenomeno della risonanza è ben noto in fisica; secondo esso un sistema che è caratterizzato da una propria frequenza d’oscillazione può entrare in vibrazione se sollecitato da frequenze vicine a quelle proprie del sistema stesso (onde sonore, elettromagnetiche o vibrazioni meccaniche). Se questo è già in oscillazione, la risonanza può amplificarne notevolmente l’ampiezza, qualora le onde si sovrappongano; mentre si può dare anche il caso opposto, d’arresto dell’oscillazione, se l’interazione è tra due onde di frequenza uguale ma di fase opposta. La risonanza è quindi un modo con cui un’informazione si trasmette tra due sistemi simili senza modificazioni strutturali, senza passaggio di materia.
Quindi il primo problema che deve porsi il terapeuta sarà quindi di ricollegare l’individuo in rapporto ai piani da cui proviene. L’uomo è un trasmutatore d’energia, che si alimenta assumendo quotidianamente i prodotti della terra e le trasforma; quindi capta le energie provenienti dal nucleo della terra e le trasmuta attraverso il suo corpo. Poiché le cellule percepiscono i diversi stati di coscienza, attraverso i differenti canali che inviano l’informazione, se percepiscono un’informazione energetica alterata non potranno più compiere la loro funzione; così, se un individuo si arrabbia, le cellule della colecisti (o vescica biliare) risentiranno di questa perturbazione energetica legata allo stato di coscienza dell’individuo. Bisogna imprimere alle nostre cellule il nostro stato di coscienza, il supporto vibratorio adeguato, per farla partecipare alla risalita delle energie e per partecipare, al livello del proprio corpo, alla realtà esistenziale della manifestazione, dove ogni uomo, attraverso il suo corpo, trasmuta coscientemente o inconsciamente le energie. Oggi viviamo in un’epoca in cui i valori più sicuri dell’uomo stanno per crollare, perché abbiamo perduto la fede in noi stessi e viviamo spesso esclusivamente con i piani più bassi (quelli legati alla materia), che ci escludono dalla realtà profonda della nostra esistenza. Molte persone, che si definiscono religiose, credono in una realtà energetica dell’uomo, oltre la morte, ma non hanno approfondito la nozione vibratoria ed il vissuto delle dualità di queste energie che si battono, le une per far trionfare lo spirito, le altre per far trionfare la materia.
La realtà energetica di queste leggi si dimostra in ogni individuo, perché ciascun essere ha in sé queste leggi universali, che si esprimono attraverso il suo corpo e attraverso la malattia. Se è curato con la medicina bioenergetica, egli potrà prendere coscienza dell’uomo nella dualità della sua esistenza e scoprire la possibilità di ritrovare la sua verticalità, mettendo la materia a servizio dello spirito. E’ per questo che, quando esiste una mancanza d’armonia nell’ambiente circostante, in seguito ad un certo evento (es. transfert inconscio d’energie negative, stress importante, vissuto di una particolare situazione che torna alla memoria) può esserci una reazione corrispondente ad una disgiunzione tra la memoria ed il vissuto presente dell’individuo. Vi è la messa in risonanza di un vissuto, che può far scollegare l’individuo e farlo ritornare, senza che egli ne abbia realmente coscienza, in una dimensione temporale che non ha niente a che vedere con il tempo presente. Da questo momento la persona non è più sulla sua identità, non è più sul DNA vibratorio a livello del suo sé, avviene una depressione e quindi un’involuzione, una regressione completa su sé stesso. Il terapeuta olistico deve tentare di comprendere qual è il centro energetico che si è bloccato, lavorando sulla successione temporale fino a che il problema in questione non produca più alcun disturbo energetico e successivamente biologico.
Così come uno psicanalista fa prendere coscienza al paziente della realtà del suo passato che interferisce nella dimensione del tempo presente, fino a produrre uno sblocco suscettibile di generare l’adeguato trasferimento dei conflitti relazionali nascosti, così in una moderna medicina bioenergetica occorre ricercare i disordini energetici, trovare i nodi, che si sono formati nei piani situati oltre quello fisico, e scioglierli; questo si può fare mettendo in evidenza le energie negative perturbanti che si trovano a livello di un dato piano, che fanno perdere l’identità e l’appartenenza ad un certo sistema.
Per una lettura bioenergetica del corpo inviare una email a: info@patriziacoffaro.it
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Riferimenti: La medicina bioenergetica di Fracesco Oliviero
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