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La malattia di Lyme cronica e le infezioni

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(Di Patrizia Coffaro)


la spiegazione che in Italia nessuno vi dà (ma all'estero sta guarendo migliaia di persone considerate incurabili). Partiamo da una domanda semplice... Vi è mai capitato di sentire una persona dire “Da quando ho preso quella puntura di zecca 10 anni fa non sono più stato lo stesso”? (anche se molti non si ricordano di essere state punte). Oppure, “Ho girato 30 medici, mi dicono che è tutto nella mia testa, ma io mi sento morlre ogni giorno”?


Ecco… quelle persone probabilmente non sono matte. Hanno semplicemente una diagnosi che in Italia è praticamente VIETATO fare.... La Borelliosi di lyme cronica (e le sue coinfezioni).

All'estero, la vera medicina funzionale (non quella che abbiamo in Italia, quella seria, con medici laureati a Harvard, Stanford, ecc.) considera le infezioni croniche “stealth” (cioè nascoste) una delle principali cause di:


✓ Fibromialgia

✓ Sindrome da fatica cronica (ME/CFS)

✓ Tiroidite di Hashimoto e altre malattie autoimmuni

✓ Artrite reumatoide, lupus, sclerodermia

✓ Sclerosi multipla (in alcuni pazienti)

✓ Ansia grave, depressione resistente, nebbia cerebrale, attacchi di panlco

✓ Dolori articolari e muscolari migratori

✓ Intestino irritabile cronico, SIBO refrattaria

✓ Sensibilità chimica multipla


E non è una teoria compIottista, ci sono migliaia di articoli pubblicati, linee guida ILADS (International Lyme and Associated Diseases Society), cliniche specializzate e pazienti che dopo 10-15 anni di calvario finalmente camminano di nuovo, lavorano, fanno l’amore, ridono.


Allora perché in Italia quasi nessuno ne parla?


Semplice, i test che usiamo noi (ELISA + Western Blot del Servizio Sanitario) sono tarati sulla malattia acuta (quella con l’eritema a bersaglio che arriva entro 30 giorni). Nella forma cronica/disseminata questi test sono negativi nella maggioranza dei casi. Risultato? Il medico italiano vi guarda e dice: “Non hai la Lyme, è psicosomatico”. E vi manda dallo pslchiatra.


All'estero usano laboratori specializzati (iGenex, ArminLabs, Medical Diagnostic Laboratories, Galaxy Diagnostics, Vibrant America…) che cercano:

  • Il DNA della Borrelia con PCR (anche nel sangue, anche dopo anni)

  • Gli antigeni specifici

  • Le bande ristrette del Western Blot che noi consideriamo non diagnostiche

  • Le coinfezioni (Bartonella, Babesia, Ehrlichia, Rickettsia, Anaplasma)

  • I virus herpes riattivati (EBV, CMV, HHV-6) che la Borrelia “risveglia”

  • Micoplasmi e Chlamydia pneumoniae intracellulari


E indovinate un po’? La maggioranza dei pazienti americani con diagnosi di fibromialgia o stanchezza cronica risulta positivo a una o più di queste infezioni. E poi? Li curano e guariscono.


Come li curano? Con protocolli che da noi farebbero inorridire qualunque infettivologo:

 

Terapie antibiotiche prolungate (da 3 mesi a 2 anni):


  •  Spesso combinazioni di 2-3 antibiotici contemporaneamente

  • Perché la Borrelia crea biofilm, si nasconde dentro le cellule, si trasforma in forme cistiche/L-forme. Con 21 giorni (come facciamo noi) non la prendi nemmeno di striscio.


Erbe antimicrobiche potenti (protocolli Buhner, Cowden, Zhang):


  • Samento (Uncaria tomentosa senza TOA)

  • Banderol

  • Japanese Knotweed (resveratrolo naturale altissima concentrazione)

  • Teasel root

  • Andrographis, Houttuynia, Cryptolepis…

 

Queste erbe rompono il biofilm, entrano nel cervello, non creano resistenza. Gestione della reazione di Jarisch-Herxheimer: Quando i batteri muoiono rilasciano tossine, quindi... peggioramento temporaneo enorme. All'estero, i veri medici funzionali sanno che è un buon segno e vi insegnano a gestirlo (alcalinizzazione, glutatione, bindering delle tossine, sauna infrarossi, ecc.).


Trattamento contemporaneo dei virus herpes:


Perché la Borrelia abbassa le difese e riattiva EBV, CMV, HHV-6. Quindi, VaIacicIovir a dosaggi specifici al giorno per 6-18 mesi, oppure vaIgancicIovir se serve.


Supporto mitocondriale, disintossicazione, riparazione intestinale:


Perché dopo anni di infezione il corpo è un campo di battaglia. Cliniche americane famose che pubblicano i loro dati:


  • Jemsek Specialty Clinic (Washington): 70-80% di miglioramento significativo

  • Dr. Richard Horowitz (New York): autore del best-seller “Why Can’t I Get Better?”

  • Klinghardt Academy: protocolli neuro-antimicrobici

  • Dr. Marty Ross, Dr. Neil Nathan, Dr. Amy Derksen…


Persone che erano in carrozzina da 10 anni oggi corrono la maratona. Persone che non ricordavano il nome dei figli oggi lavorano full time.


E in Italia?


In Italia la Lyme cronica non esiste (parole testuali di molte linee guida regionali). Se anche il Western Blot è positivo, al massimo ti danno 21-28 giorni di doxiciclina e poi arrivederci. Se torni a stare male di diranno che è normale, è post-Lyme, è autoimmune, è psicosomatico.


Risultato?


Decine di migliaia di italiani (sì, decine di migliaia) stanno male da 10-20 anni con diagnosi di:


  • Fibromialgia idiopatica

  • Sindrome da fatica cronica

  • Depressione resistente

  • Colon irritabile grave

  • Sensibilità chimica multipla


…e nessuno gli ha mai cercato la Borrelia con un test decente. Molti ricordano la puntura di zecca o l’eritema, ma nessuno gli crede. Altri non se lo ricordano, quindi, figurati se lo cercano.


Io stessa ho visto persone amiche che dopo anni di calvario sono andate in Germania (ArminLabs) o in America, sono risultati positivi a 4-5 coinfezioni e dopo 12-18 mesi di terapia (fatta sotto controllo medico) sono tornati a vivere.


Non sto dicendo che tutte le fibromialgie sono Lyme. Sto dicendo che una percentuale enorme lo è, e che noi in Italia stiamo lasciando queste persone nel dolore perché abbiamo paura di una terapia antibiotica lunga. O per ignoranza medica, visto che siamo ancora a discutere su quante gocce di vitamina D, quante uova mangiare al giorno o quegli inutili test del microbiota per darvi antimicrobici intestinali che vi mandano in tilt tutto il sistema.


Le linee guida ILADS (aggiornate 2023-2024) sono chiare... nelle forme disseminate croniche servono mesi/anni di terapia. La resistenza batterica? È un rischio reale, ma infinitamente più piccolo del danno di lasciare una persona invalida a vita.


Se tu o una persona cara da anni:


  • Si sveglia già distrutta

  • Ha dolori che migrano

  • Ha nebbia cerebrale così forte da non riuscire a leggere

  • Ha preso 10 kg o ne ha persi 15 senza motivo

  • Ha la diagnosi di fibromialgia o stanchezza cronica

  • Ricorda una puntura di zecca (anche lontana nel tempo) o ha vissuto in zone endemiche (Trentino, Friuli, Liguria, Toscana, Veneto…)


C’è una strada, esistono medici (pochi, ma esistono) anche in Italia che lavorano con protocolli ILADS/Buhner. Esistono laboratori seri all’estero, esistono gruppi di pazienti che si aiutano.

Non vi sto promettendo la bacchetta magica, la strada è lunga, costosa (purtroppo spesso a pagamento), e all’inizio può essere anche più dura (Herxheimer). Ma dall’altra parte c’è la VITA.

Se questo post vi ha fatto accendere una lampadina, salvatelo, condividetelo, fate domande nei commenti. E soprattutto... non siete matti.


Con affetto e tanta rabbia per chi viene ancora abbandonato dal sistema,


XO - Patrizia Coffaro


© Questo contenuto è frutto del mio lavoro, della mia ricerca e della mia esperienza professionale. È vietata qualsiasi forma di copia, riproduzione, rielaborazione o utilizzo non autorizzato. Ogni violazione del copyright verrà perseguita.


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